Claudia Vuotto: «aiutiamo noi stessi per aiutare il Pianeta»

Le ultime ricerche in campo medico hanno ormai dimostrato come il rapporto tra intestino e cervello sia ormai conclamato e capace di influenzare il nostro benessere. Rispetto al passato, però, oggi sappiamo che non è solo il cervello ad avere ripercussioni sull’intestino, ma anche il contrario. Viene da sé che ciò che mangiamo, l’ambiente in cui viviamo e le nostre abitudini di vita giochino un ruolo importante sul bilanciamento di questo rapporto.

È così che, da microbiologa e ricercatrice dell’Istituto di Ricerca in Neuroscienze e Ospedale di Neuroriabilitazione Santa Lucia IRCCS di Roma, Claudia Vuotto spiega la correlazione tra ambiente, microbiota intestinale e risposta immunitaria.

«Il microbiota è quello che tutti noi conosciamo come flora ed è formato da 100 trilioni di microrganismi; fattori ambientali come lo stress, un’alimentazione scorretta, terapie antibiotiche o infezioni del tratto gastrointestinale possono influenzarne il bilanciamento.» racconta la dottoressa Vuotto. «Un profilo disbiotico è stato visto essere correlato a numerose patologie non soltanto del tratto gastroenterico, ma che anche di distretti lontani. Oggi sappiamo che non solo il cervello influenza l’intestino, ma anche che il microbiota ha ripercussioni sullo sviluppo del sistema nervoso ed è agente causale di numerose patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson e la sclerosi multipla.»

E non si tratta di solo di genetica. Lo dimostrano gli studi fatti sui gemelli omozigoti: confrontando i risultati di ogni individuo con quello del proprio gemello, si è scoperto che, nel 75% dei casi, la risposta immunitaria era influenzata dall’esposizione agli agenti patogeni, dalle vaccinazioni, dalla dieta, dall’igiene dentale – tutti fattori che sono, appunto, ambientali più che genetici. E la variazione è direttamente proporzionale all’età: gli over sessanta sono più sensibili, dimostrando come ci sia peraltro un’influenza cumulativa dell’esposizione a un determinato ambiente. «A questo proposito sta prendendo piede il concetto di rewilding,» continua la dottoressa Vuotto «cioè di riportare contesti urbani a una situazione biologicamente naturale. L’intento è quello di aumentare la biodiversità, poiché si è visto come il microbiota ambientale influenzi pesantemente quello intestinale».

 

 

Viene da sé che l’alimentazione giochi la sua parte in questo delicato equilibrio. «Il cibo è un potente antigienico» spiega la dottoressa Vuotto «quindi, se non adeguatamente scelto, attiva ripetutamente il sistema immunitario, stressandolo. Quando si assumono troppi grassi, zuccheri o alimenti dall’alto contenuto di grassi saturi, l’organismo va in sofferenza. Anche la carne rossa, come oramai è noto, andrebbe limitata, sia di frequenza sia di quantità: contiene infatti il ferro eme che è un potente ossidante e grassi saturi, che possono aumentare il colesterolo e l’insulina nel sangue, nonché causare uno sbilanciamento del nostro microbiota, predisponendo l’organismo a una condizione proinfiammatoria.»

Sembra quasi impossibile a farsi. Eppure, ognuno di noi può fare qualcosa per sé stesso e per l’ambiente in cui vive. «Bastano dei piccoli gesti: ridurre gli sprechi, preferire produzioni territoriali, stagionali e biologiche, ridurre il consumo di carni rosse e di bevande zuccherate. Capire che c’è bisogno di riconnettersi con quello che mangiamo, e che la nostra salute è correlata a quella degli animali e dell’ambiente. Viviamo tutti sullo stesso mondo e, aiutando noi stessi, possiamo aiutare il pianeta».


PADRONI PER POCO

Una produzione Philms

Co-produzione: VisualCam e Novifilm
Distribuzione: Premiere Film
Interpreti:
Claudia Vuotto
Francesco Ferrini
Francesco Mati
Andrea Mati
Antonio Brunori
Anna Laura
Marco Mencagli
e altri in via di definizione
Il progetto è sostenuto da:
Si ringrazia: